domenica 5 settembre 2010

Telegraph Cove, BC


Sempre ad ore antelucane (ma questo ci permette di prendere un minimo di caffè per essere svegli e un paio di fette di pane tostate appena alzati e di fare una comoda "seconda colazione" lungo la strada, trovando spesso dei localini tipici davvero graziosi) siamo partiti da Nanaimo per avventurarci nel nord dell'isola di Vancouver, una lingua di terra lunga circa 400 km e larga al massimo 70, sino alla nostra destinazione finale, Telegraph cove. Nel primo tratto abbiamo attraversato una zona molto inurbata e ricca di centri commerciali e di attività industriali, poi, lasciata la periferia di Nanaimo, ci siamo spostati sulla costa accolti da un intenso odore di salsedine e da uno stormo di oche che, come noi, si era fermato per riposare. C'è da dire, infatti, che qui siamo sulla "Pacific flyway" ovvero la rotta che gli stormi di uccelli migratori seguono nel loro continuo peregrinare da nord a sud del mondo. Lungo questa bellissima litoranea ci siamo fermati a Willow Point, nella periferia di Campbell River, dove in un locale gestito da un'ucraina (mica vengono solo a fare le badanti in Italia!) abbiamo mangiato uova e toast davvero deliziose, in compagnia degli indigeni, di solito gente che viene qui per pescare, in questi giorni approfittando anche del fatto che lunedì è festa (labour day) così fanno un weekend lungo. Il locale, anche se non grandissimo, era tenuto molto molto bene, i tavoli erano ben apparecchiati e tutto "odorava di pulito" [N.B. in tutti i posti dove ci siamo fermati, anche nelle "rest areas", spesso solo delle piazzole con spazio per poche auto, lungo le strade deserte abbiamo SEMPRE trovato tutto pulito, con la carta igienica sempre presente anche se c'erano i gabinetti chimici. Al Pyramid Lake c'era anche un distributore di gel disinfettante...Segno che c'è una buona manutenzione, ma anche che la gente sta attenta a come si comporta e lascia le cose come vorrebbe trovarle]. A Campbell River, però, "finisce il mondo": dopo i totem sulla spiaggia e una bellissima passeggiata nella parte centrale del paese, parte l'unica strada che arriva sino a Port Hardy, ultimo punto civilizzato dell'isola da cui partono i traghetti per Prince Rupert, nei territori del Nordovest, dove forse il clima è tiepido solo a Luglio. La strada però è bellissima, panoramica, con foreste di conifere che fiancheggiano la strada, qualche rapace che vola alto e i cerbiatti che si affacciano a vedere le macchine che passano (lungo tutta la strada si sprecano i cartelli "pericolo attraversamento animali). In meno di un paio d'ore siamo arrivati a Telegraph Cove. Un tempo questo era praticamente l'ultimo palo della linea telegrafica che serviva a legnaioli e pescatori per rimanere in contatto col mondo, poi è diventata sede di una segheria e, dopo la guerra, è arrivato anche un gruppo elettrogeno a motore, che serviva per tutto il villaggio (60 persone). Adesso ovviamente c'è la corrente (e la connessione wifi, anche se questa volta non gratuita ma all'astronomico costo di 4,50 dollari/giorno pari a 3,80 €) e il villaggio è diventato una graziosa stazione turistica che però ha mantenuto, ristrutturandole, le abitazioni del tempo. Noi siamo in un bungalow (due letti e bagno) che faceva parte di una casa di quando qui vivevano solo legnaioli e pescatori. Nella baia è stata realizzata una marina con molti moli (tutto in legno!) galleggianti da cui partono le barche di quelli che escono in mare aperto per pescare. La cosa carina è che sono state create anche delle zone dove pulire il pesce e delle altre dove cucinarlo su dei barbecue a gas. La cosa meno carina è che per l'utilizzo di queste stutture l'odore nell'aria non è dei più gradevoli e gli strilli dei gabbiani bucano le orecchie. Ma anche questo è natura. Noi siamo qui perchè da questi moli partono anche:






  • Le visite in mare aperto per l'avvistamento di orche, balene e leoni marini (pare anche che le orche stazionino prorio qui di fronte per cui non è difficile, scrutando il mare, vederle affiorare) Noi per questo tour, di circa 3 ore e mezza, partiremo lunedì pomeriggio




  • I tour nei fiordi qui intorno alla ricerca dei grizzly, tour che noi abbiamo, vista l'enorme richiesta e la scarsa disponibilità di posti, dovuto prenotare in Gennaio e che partirà domattina alle 7 per finire verso le 16



Dicevo che qui è abitudine cucinare quello che si è pescato, quindi, anche se non ci siamo dati per nulla da fare, ne approfittiamo anche noi...


Bye







Nessun commento:

Posta un commento