martedì 31 agosto 2010

29 Agosto (e non siamo seduti in nessun caffè)

IL VIAGGIO




Partenza da Pisa in un aereoporto congestionato da una scolaresca (un intero istituto?) che andava a Londra e che ci siamo poi ritrovati sul nostro volo, fortunatamente molte file dietro di noi, e da miriadi di villeggianti che andavano a Sharm el Sheik (pareva che i voli fossero cadenzati ogni ora come i pulman della SITA...). Saliti sul volo Pisa-Londra subito ci siamo accorti che c'era qualcosa di profondamente diverso dal solito: si potevano muovere le gambe, non c'era lo schienale di quello davanti che ti spingeva sulle ginocchia...Ma solo quando abbiamo ricevuto un vasssoio con otttimo salmone e patate, servito su piatti di ceramica con posate di acciaio e tovagliolo di stoffa abbiamo realizzato: era la Business!! Lo steward gentilissimo sapeva anche che Stefano doveva avere uno "special meal" e glielo ha portato con grande gentilezza e prontezza. Arrivati a Heathrow i soliti controlli di sicurezza ci hanno fatto perdere molto tempo e questa è stata una cosa buona perchè così Stefano non ha avuto possibilità di "fare danni" in giro per i duty free dell'aereoporto visto che eravamo impegnati correre da un termnal all'altro. Arrivati al nostro cancello d' imbarco siamo stati fatti entrare con precedenza (ah, la business!) e fatti accomodare su delle specie di poltrone letto su cui facevano bella mostra cuffiette che nemmeno a casa le ho, cuscino e una calda coperta. Tra un pasto (ti fanno pure scegliere fra varie portate!), un film, una partita a backgammon (vinte tutte!), un CD di musica (Stefano si è riempito le orecchie di Bach e Chopin...), una sana dormita (quasi come sul letto di casa, con i piedi sollevati...), vari passaggi delle hostess con vino, drinks, caffè, biscottini, sandwiches e quanto di meglio si potesse chiedere, sono passate le quasi 10 ore del volo, ahinoi, un po' in ritardo sull'orario stabilito.



VANCOUVER



Già dal finestrino dell'aereo abbiamo potuto vedere le bellezze incontaminate della zona che andremo a vedere nei prossimi giorni. Poi, nonostante temessimo che i controlli di sicurezza ci avrebbero fatto perdere altro tempo prezioso, è stato tutto velocissimo, compresa la consegna dei bagagli, tanto che eravamo fuori dall'aereoporto meno di mezz'ora dopo essere atterrati (in un aereoporto italiano non succede neppure coi voli interni...). Noleggiata, non senza qualche piccola incomprensione e discussione, la nostra auto, abbiamo iniziato a cercare l'albergo mettendo l'indirizzo sul TomTom ma ci siamo accorti, dopo quasi un'ora di giri a vuoto che per queste stupide macchinette da cui facciamo dipendere le nostre azioni scrivere South West è diverso che scrivere SW, ma chiarita l'incomprensione col software, abbiamo raggiunto in fretta il luogo che cercavamo, siamo saliti in camera e siamo crollati sul letto visto che eravamo in piedi da 23 ore (la cosa strana è che, volando verso ovest, il sole per tutte quelle ore non è mai tramontato. Ci siamo alzati in Italia alle 8 e siamo andati a dormire a Vancouver alle 22 avendo visto il sole tramontare solo dopo il nostro arrivo ( per il nostro corpo però non erano le 22 ma le 7 del mattino dopo!)

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