Stanotte c’è stato un gran bel temporale e stamani continua a piovere. Bisogna necessariamente cambiare programma. Non andremo sulla strada alpina per il Grossglockner ma resteremo a valle a visitare paesini. Alle 10 meno un quarto raggiungiamo il centro Kals e siamo proprio in tempo per la processione tradizionale. Manifestazione molto ben preparata, lunga e piena di episodi. Il paesino di Kals non è molto abitato e per la numerosità dei figuranti riteniamo che almeno un membro di ogni famiglia partecipi a questa manifestazione. Ci sono tutti dal piccolino con il ciuccio in bocca alla nonnina curva che fatica a camminare. Tutti rigorosamente in abito tradizionale, calzettoni di lana, cappello e cappotto di loden. Pieni di piume e fiori colorati. C’è la banda musicale molto numerosa, le donne con i mazzolini di fiori da offrire e recuperare un po’ di soldi con le offerte a piacere, c’è il capo mastro, i portatori di statue e due picchetti uno armato di spadini ed uno più folto armato con i moschetti. Ad inizio processione hanno fatto il saluto al baldacchino con il corpo di Cristo a suon di colpi di moschetto, dopo la processione si è snodata lungo tutte le vie del paese per ritornare di nuovo in chiesa, dove sono entrati anche i picchetti armati (sigh!).
Aneddoto curioso è stato che la chiesa parrocchiale è anche la chiesa del cimitero locale; tutte le tombe hanno davanti un asticella di ferro sormontata da una specie di scodellina piena d’acqua. Qualcuna è aperta, qualche altra ha un coperchio. I parenti si avvicinano alle tombe e bagnano le dita in quell’acqua e si fanno il segno della croce come se l’acqua fosse benedetta. Se lo è, in molti casi è inquinata almeno da quella piovana, se non da moscerini ne qualsiasi altra cosa, ma si sa l’acqua che scende dal cielo è benedetta per definizione ed i moscerini sono creature di Dio… eh eh
In chiesa poi abbiamo capito che è proprio istituzionale che sulle tombe ci vada l’acqua benedetta, poiché in chiesa c’è una specie di teiera gigante con fontanina annessa piena di acqua benedetta.
Nello stesso cimitero c’è una costruzione moderna, anche avveniristica dove sono ricordati tutti i morti sul Grossglockner dal 1931 ad oggi e non sono pochi ahimè.
Nel frattempo è reiniziato a piovere per cui, scartando la possibilità di restare a Kals per il concerto della banda locale ed il successivo gran ballo nel (piccolo) pavillon, siamo andati a Lienz, che sarebbe il capoluogo di questa regione. La cittadina è carina, con una grande zona pedonale che corrisponde alla città vecchia, dove ci sono molti negozi (delle solita catene: Benetton, Murpy&Nyne, Expert…) e soprattutto molta gente in giro a passeggio. Ne avessimo trovato uno che parlava tedesco: tutti italiani! Nei locali il menu è (anche) in italiano, i cartelli turistici sono in tedesco ed italiano (non ci sono i corrispondenti in francese e inglese), i camerieri parlano italiano perfettamente: insomma pare di essere in Alto Adige! Tanto per non smentirci abbiamo mangiato wurstel e carne alla griglia (la griglia era a vista, praticamente sulla pazza principale: si sentiva l’odore di grill da centinaia di metri di distanza) sulla piazza principale tentando, non sempre con successo, di difenderci sotto gli ombrelloni dalla pioggia che nel frattempo era diventata un vero diluvio.
Non ci restava altro che rifugiarci nella nostra piccola pensioncina sulle Alpi in mezzo al verde.
Davvero suggestiva la processione ma un po' misteriosa. Hanno fatto la messa in chiesa, poi, al suono delle campane, è arrivata una masnada di personaggi vestiti con cappotto, cappello, calzettoni di lana...
RispondiEliminaHanno aspettato il prete con la statua della Madonna sul sagrato e poi hanno esploso, in onore della suddetta due salve di fucilate. Poi tutti in fila indiana con il Cristo in testa girato di spalle verso "mamma sua": un giro del paese con altre due raffiche dei fucilieri e infine il ritorno (ARMATI!) in chiesa dove i fucilieri stavano in picchetto da parata lungo la navata centrale a prendere la benedizione del parroco. Nel frattempo gli altri bandi(s)ti aspettavano sul sagrato sino a quando il capo dei fucilieri, con un sciabola, li ha schierati in formazione, gli ha dato il segnale di rompere le righe ed ognuno è andato per i fattisuoi...