mercoledì 17 agosto 2011

Wörthersee


Il Wörthersee è il luogo di vacanze "in" degli austriaci. 4 sono le cittadine principali: Velden, Potschach, Klagenfurt (capoluogo della Carinzia) e Maria Wörth che da' il nome al lago. Stamattina abbiamo iniziato con un'escursione proprio a Maria Wörth, che è un piccolo paesino molto carino con due chiese vicine tra loro con annesso cimitero, costruite su un promontorio che si allunga nel lago.
Abbiamo acquistato la Carinzia-card che permette, con una spesa di 34€ a persona di accedere gratuitamente per una settimana a circa 100 "luoghi turistici" della regione (musei, piscine, castelli, parchi acquatici...) e, per sfruttarla da subito, siamo saliti sulla Pyramidenkogel, torre alta 50 mt. posta su una collina di 905 mt. da cui si può vedere non solo il Wörthersee in tutto il suo splendore, ma anche gran parte della regione sino alle vette più alte (che si chiamano Caravanches); sembra una cosa banale, ma davvero vale la pena di salire su questa torre per poter ammirare tutto il panorama. Visto che stavamo dal lato giusto del lago e che un'altra attrazione compresa nella Carinzia-card non era distante siamo andati a vedere la forra di Tscheppaschlucht, dove la guida diceva che con un sentiero adatto a tutti potevamo vedere fiori rari e cascate d'acqua stupende.
Già appena arrivati abbiamo trovato il parcheggio esaurito (buon segno, abbiamo pensato, allora è davvero un posto bello) per cui abbiamo dovuto parcheggiare lungo la strada e scarpinare per un po' (ma al ritorno abbiamo visto una scorciatoia...). Dopo una discesa in mezzo a radici e roccette, siamo arrivati ad una specie di parco giochi per giovani Tarzan dove ci si poteva lanciare, opportunamente imbragati, da un albero all'altro e/o camminare su ponti tibetani a qualche metro di altezza dal suolo. Anche questo era compreso nella Carinzia-card, ma ci è sembrato un po' troppo approfittarne, anche perchè alla fine del percorso arboreo era previsto un attraversamento di tutta la vallata sopra al torrente appesi ad una fune metallica. Ci è stato detto che la forra era distante altri 15' a piedi (discesa ripida e ciottolosa) per cui ci siamo incamminati con un certo ottimismo. Arrivati all'inizio del sentiero lungo la forra abbiamo pensato che anche se non compreso nella nostra card ci potevamo concedere un panino al chiosco posto proprio come una stazione di pedaggio all'inizio della forra. E fu pane e salsiccia affumicata secca. Ben rifocillati abbiamo varcato il ponticello sul torrente e abbiamo trovato...un percorso da fare rigorosamente a piedi nudi lungo 300 mt. che comprendeva varie tipologie di terreno e un tratto nella freddissima acqua del torrente. Fortunatamente si poteva saltare. Da lì, però, iniziava un lungo, ripido, infido sentiero che risaliva il torrente tra passaggi su roccette umide e scivolose, scale di ferro modello pompiere e passerelle di legno. Il paesaggio era comunque stupendo, ma noi, non molto prudentemente e fidandoci di quanto riportava la guida, stavamo con delle normalissime scarpe basse che ci rendevano ancora più problematico il procedere. Siamo comunque stoicamente andati avanti per un paio di km, poi, dopo una scala metallica quasi verticale e due passerelle di legno con i corrimani decisamente bassi, abbiamo optato per uno strategico dietro front. Il ritorno è stato difficile perchè ovviamente quanto prima avevamo salito andava disceso e quanto disceso andava risalito; nella discesa le scarpe mi hanno tradito per cui in uno scalino di legno il piede mi si è rivoltato verso l'esterno con conseguenti canti di lode a tutto il calendario dei santi da parte mia. Stanchi, sudati e decisamente provati siamo finalmente giunti alla macchina e con quella alla nostra pensione, luogo un po' strano di cui avremo modo di dissertare in futuro, dove una doccia ristoratrice, una fasciatura alla mia caviglia e un'ottima cena (sono strani, ma fanno da mangiare benissimo) hanno rallegrato e concluso la nostra giornata.
Domani vediamo di riposarci e di trovare cose comprese nella Carinzia-card meno faticose (il museo dei trenini, il castello dei Celti, il parco dei nani, la visita ad una distilleria, una spiaggia nudista...)

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